Lingua e dialetti in Italia: che differenza c’è tra la lingua e i dialetti?
Quante volte ce lo siamo chiesti? Su queste pagine abbiamo già affrontato il fatto che in Italia si parlano diverse lingue e molti dialetti. Leggi l’articolo: Quante lingue si parlano in Italia?
Oggi andiamo ad approfondire l’argomento e iniziamo dicendo che l’italiano è un sistema linguistico complesso tanto quanto uno qualsiasi dei molti dialetti che si parlano in Italia.
Come la lingua, i dialetti riflettono tradizioni e culture nobili, hanno un lessico e una struttura grammaticale; in pratica sono delle “lingue” a tutti gli effetti. Allora quali sono le differenze?
Lingua e dialetti: Il dialetto in genere è usato in un’area più circoscritta rispetto alla lingua, la quale è diffusa in un’aerea vasta.
I motivi alla base dell’espansione di una lingua possono essere vari: può essere avvenuta per ragioni culturali (in Italia) o per motivi politici ( in Francia e in Spagna). In Italia le opere di Dante, Petrarca e Boccaccio hanno dato prestigio al dialetto fiorentino del Trecento.
Il dialetto di un’area circoscritta grazie all’elaborazione di questi grandi scrittori è stato in seguito adottata dalle persone colte e dai centri di potere del Paese. In Francia e in Spagna, invece, fu la Monarchia a imporre e diffondere il dialetto usato dalla corte.
Quando una lingua diventa lo strumento della classe dominante ha l’esigenza di essere più regolare e tende a darsi una “norma”. Le regole, in seguito, vengono scritte dai grammatici e insegnate a scuola. Questi fattori differenziano sostanzialmente la lingua dai dialetti.
Per quanto riguarda il lessico, la lingua estende e perfeziona il vocabolario grazie al lavoro di scrittori e intellettuali. Il dialetto, da parte sua, arricchisce soprattutto la terminologia che riguarda il mondo rurale e la vita quotidiana.
Per riassumere i fattori di carattere sociale che distinguono la lingua e i dialetti, sono:
- La lingua subisce una codificazione di regole e modelli da proporre.
- La lingua possiede testi scritti, di importanza culturale o funzionali all’amministrazione, che mancano per lo più ai dialetti.
- La lingua gode di un prestigio sociale (data dagli intellettuali e dalla classe dominante) che solo pochi dialetti hanno.
Lingua e dialetti: è facile distinguere?
Le distinzioni non sono sempre facilmente riconoscibili e applicabili. In un territorio come quello italiano troviamo anche dialetti, come per esempio il Veneto e il Napoletano, che hanno una codificazione scritta prestigiosa e una grande e importante tradizione culturale. Si pensi per esempio alle opere di Goldoni, di Giambattista Basile e di Eduardo De Filippo.
In conclusione, quindi, non rimane che dire che l’unico criterio abbastanza sicuro per distinguere la lingua e dialetti è che questi ultimi hanno una minore estensione geografica.
Precisazioni:
Propriamente il termine dialetto (dal greco dialectos “lingua”, derivato dal verbo dialegomai “parlo”) indica due diverse realtà:
- Un sistema linguistico autonomo rispetto alla lingua nazionale, quindi un sistema che ha caratteri strutturali e una storia differenti dalla lingua nazionale. Un esempio ne sono i dialetti italiani e quelli spagnoli.
- Una varietà parlata della lingua nazionale, cioè una varietà dello stesso sistema: per esempio i dialectos dell’anglo-americano sono varietà parlate dell’inglese degli Stati Uniti. Ovviamente tali dialetti hanno gli stessi caratteri strutturali della lingua nazionale.
N.B Con l’espressione lingua nazionale si intende il sistema linguistico (o la varietà di un sistema linguistico) adottato da una comunità che costituisce una Nazione. Tale sistema linguistico contrassegno il carattere etico della comunità che esprime ed è usato come strumento comunicativo dall’amministrazione, dalla scuola, negli scritti e nei documenti ufficiali.