Lo stile nominale è presente quando formiamo delle frasi senza usare i verbi.

Abbiamo detto più volte che il verbo è il centro sintattico della frase. E’ il verbo, abbiamo detto, che indica l’azione. Ci fa capire chi la compie, il soggetto, e verso cosa o chi è rivolta, l’oggetto. Ma non è sempre così. Infatti se scegliamo lo stile nominale possiamo fare a meno del verbo pur continuando ad essere chiari.

E succede spesso. Infatti quasi quotidianamente noi tutti facciamo uso di frasi prive di verbo. Vediamo degli esempi:

A casa tutto tranquillo

Io in ufficio e tu in giro, come sempre

Tanti saluti a tutti da parte mia

Ancora forti tensioni in Medio Oriente

Le frasi che hai appena letto sono esempi di come si esprime lo stile nominale. E’ facile comprendere cosa esse vogliono esprimere? Sembra proprio di sì.

Quindi si può scegliere liberamente se dire: a casa è tutto tranquillo oppure omettere il verbo come nell’esempio sopra. In entrambi i casi il significato è ben comprensibile.

Lo stile nominale prevale in certi settori dell’italiano contemporaneo. Vediamo quali:

  • Sui titoli di giornali e nei telegiornali, dove esiste il principio dell’economia linguistica vale a dire: risparmiare le parole. Si cerca di usare meno parole per essere più incisivi, più diretti. Si sfruttano i nomi e i rapporti che i nomi hanno con gli aggettivi, le preposizioni ecc…
  • In pubblicità, per gli stessi motivi detti sopra e anche per la funzione espressiva del nome che è più potente di quella del verbo. Il nome arriva dritto, la frase si fa più corta ma più forte ecco perché nel settore della pubblicità lo stile nominale è così presente: va dritto al punto!
  • Nella lingua letteraria; in particolare nelle composizioni poetiche dove torna la forza espressiva del nome, la sua efficacia e immediatezza. Preferire l’uso dei nomi permette al poeta di creare allusioni, lasciare sospensioni. Leggi con attenzione la poesia che trovi sotto perché è un ottimo esempio dello stile nominale in letteratura.

Vediamo, come esempio, un passo tratto da “Notturno” del poeta Gabriele D’Annunzio:

Il bacino di San Marco, azzurro

Il cielo da per tutto

Stupore, disperazione.

Il velo immobile delle lacrime

Silenzio

Il battito del motore

Ecco i Giardini

Si volta nel canale

A destra la ripa con gli alberi nudi,

qualcosa di funebre e di remoto.

In tutta la poesia c’è un solo verbo “si volta” per il resto sono sostantivi, aggettivi e avverbi eppure l’immagine che il poeta vuol trasmettere è chiara e evocativa.

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