Ogni lingua, proprio come noi, è sempre in divenire. Le parole sono vecchie o nuove?
Accade a volte che una forma nuova ne sostituisca un’altra che va a scomparire ma accade, molto più spesso, che l’apparizione di un nuovo significato non porti la sparizione di quello precedente. Le parole vecchie e le parole nuove convivono con i loro diversi significati.
Prendiamo come esempio il nuovo significato della parola memoria, affermatosi nell’informatica: “ogni dispositivo o supporto capace di registrare informazioni e di conservarle”, e osserviamo come essa non abbia fatto scomparire il vecchio significato di memoria che significa “funzione della mente”.
Abbiamo già detto parlando delle parole polisemiche di come una lingua introduca concetti nuovi andando a riprendere parole che già fanno parte del suo repertorio. Pensiamo a quanti significati possiamo dare alla parola tavola, per esempio.
Quanti esattamente? Potresti scriverli?
Nel corso della storia di una parola assistiamo anche ai fenomeni di allargamento o restringimento del significato. Facciamo degli esempi: in latino la parola cubare significava giacere in italiano ha preso il significato di covare. Come vediamo la parola si è ristretta: da un significato generico ne ha assunto uno molto più specifico.
Il fenomeno contrario lo possiamo invece osservare nel latino causa che in italiano è diventato cosa. E’ chiaro che qui il nuovo termine ha ampliato notevolmente il raggio d’azione della parola vecchia.
Oltre a questi ci sono i cambiamenti popolari, vale a dire quelle parole che cambiano di significato a furor di popolo. Può succedere, infatti, che una parola poco conosciuta dai parlanti venga sostituita con un’altra più comune e quindi più facile da ricordare.
Le cause del cambiamento di significato che da una parola vecchia ne creano una nuova sono storiche e sociali, una parola muta dopo il verificarsi di un particolare evento, per l’affermarsi di una corrente di pensiero o ideologia o moda.
Per concludere: attenzione al significato delle parole. E’ molto importante conoscere lo straordinario potere del linguaggio e anche la sua enorme vastità. Sapere usare parole chiare e scelte con cura sta alla base di una buona e efficace comunicazione.
L’ignorante parla a vanvera, l’intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla se interpellato, ‘o fesso parla sempre
(Totò)
Prima di prenotare il tuo prossimo viaggio in Italia apprendi un po’ d’italiano. Se lo parli già abbastanza bene fai in modo che il tuo viaggio diventi l’occasione ideale per apprendere parole nuove. Siate curiosi, dei luoghi e delle parole.
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