I verbi al modo infinito indicano un’azione senza specificare la persona che la compie.
Il modo infinito ha due tempi verbali: il presente (mangiare) e il passato (aver mangiato). Quando si usano i verbi all’infinito?
- Si usano in dipendenza di verbi servili (o modali):
Domani devo andare dal dentista.
- In dipendenza di verbi fraseologici:
Sei riuscita a parlare con il direttore?
- In frasi subordinate:
I ragazzi pensano di andare al mare domani.
Attenzione: I verbi all’infinito si usano anche con valore nominale:
Camminare a passo svelto fa bene a tutti.
Il modo infinito al tempo passato:
Credo di essermi raffreddato ieri a sciare.
Nota bene: All’infinito passato gli ausiliari “essere” e “avere” normalmente perdono la “e” finale:
Infinito (modo)
Infinito presente (infinito semplice) | Infinito passato (infinito composto) | |
---|---|---|
Formazione con il verbo ausiliare avere | vedere | aver visto |
Formazione con il verbo ausiliare essere | andar | essere andato/a/i/e |
Mario racconta di aver visto un Ufo.
L’infinito passato è obbligatorio con la congiunzione temporale “dopo”:
Dopo aver terminato gli esami andrò in vacanza.
Esercizio: Completa le frasi con un verbo all’infinito presente o passato.
- Voglio __________ in vacanza prima del mese di agosto.
- Spero di _________ tuo fratello uno di questi giorni.
- Il Re dopo ________________ il suo Paese alla prosperità, morì serenamente.
- Ho deciso di ________________ a un corso di pilates.
- Per Natale mi piacerebbe ___________ molti regali.
- Dopo _______________ l’Università, ho iniziato subito a lavorare.
- E’ necessario ______________ abiti pesanti.
- Bisogna ________ attenzione, ci sono molti animali pericolosi.
- Vorrei __________ una camera vista mare.
- Dopo ____________ prenotato la camera mi sono accorta che non posso partire.
Esercizio 2. Leggi l’inizio di questa bellissima poesia di P. P. Pasolini e sottolinea tutti i verbi all’infinito.
Il pianto della scavatrice
I
Solo l’amare, solo il conoscere
conta, non l’aver amato,
non l’aver conosciuto. Dà angoscia
il vivere di un consumato
amore. L’anima non cresce più.
Ecco nel calore incantato
della notte che piena quaggiù
tra le curve del fiume e le sopite
visioni della città sparsa di luci,
scheggia ancora di mille vite,
disamore, mistero, e miseria
dei sensi, mi rendono nemiche
le forme del mondo, che fino a ieri
erano la mia ragione d’esistere. (…)
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Sì, hai ragione! C’era un “di” di troppo. Ho corretto. Grazie! 😉
nell`esercizio 4, non c`e un errore? Dice Ho di deciso di….