Le scuole chiudono, l’epidemia per ora non si ferma, ma non dobbiamo farci vincere dalla paura.
Niente panico. Impariamo dal passato: non serve a niente la paura dell’altro e l’allarmismo ingiustificato. Il preside del liceo Volta di Milano, scrive agli studenti costretti a casa e cita alcuni passi dei Promessi sposi dedicati all’epidemia di peste che colpì la città lombarda nel Seicento.
Ricorda anche come uno dei “rischi più grandi in vicende del genere” è “l’avvelenamento della vita sociale” dei “rapporti umani”.
Quindi invita tutti ad affidarsi alle “certezze” della medicina moderna e a preservare “il bene più prezioso che possediamo”, ovvero il “tessuto sociale”.
Il messaggio recita: «Uno dei rischi più grandi in vicende del genere, ce lo insegna Manzoni, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come ad una minaccia, un potenziale aggressore».
E allora, con l’augurio di rivedere presto gli studenti tra i banchi, il preside Squillace dice”: «Rispetto alle epidemie del XIV e del XVII secolo noi abbiamo dalla nostra parte la medicina moderna, non è poco credetemi, i suoi progressi, le sue certezze, usiamo il pensiero razionale di cui è figlia per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità».
Ma voi avete mai letto i promessi sposi? Sapete di cosa parla?
Ecco un video che lo riassume. Guardalo, rispondi alle domande e dopo controlla se hai capito bene.
- In quale periodo è ambientato il romanzo?
- In che lingua è scritto?
- In quale città si svolgono i fatti?
- Chi sono i protagonisti?
- Come si conclude il romanzo?
Adesso riascolta di nuovo il video e controlla se hai risposto bene. Completa il testo con i sostantivi che mancano.
Forse lo hai già sentito nominare è il primo romanzo della letteratura italiana. Ma che cosa racconta esattamente?
E’ la storia di due giovani nati e cresciuti in un 1._____________ vicino a Lecco: Pescarenico sul Lago di Como. I due stanno per sposarsi ma il matrimonio è ostacolato da un signorotto della 2.__________, si chiama Don Rodrigo che è innamorato di Lucia. Succede di tutto nel corso del romanzo colpi di scena, eventi straordinari, imprevisti, insomma però niente 3._____________ c’è il lieto fine: I promessi sposi si sposano.
Allora: puoi dire che il libro è un romanzo di formazione cioè un romanzo in cui si evolvono e maturano. Potresti dire che è un romanzo filosofico, dominato dal 4.__________ della Provvidenza cioè del volere divino. E puoi dire anche che è un romanzo storico perché è ambientato nel ‘600 ma è scritto più di due secoli dopo.
La prima 5._____________ del romanzo aveva un altro titolo: Fermo e Lucia. Manzoni poi lo ha riscritto nell’arco di ben 21 anni cambiandolo molto, soprattutto nella forma. diciamo che lo ha toscanizzato creando un 6._______________ per la futura lingua dell’Italia Unita.
I promessi sposi inizia con una frase famosa che è questa : Quel ramo del Lago di Como che volge a Mezzogiorno ovvero la 7._____________ del Lago di Como che guarda a Sud.
Il libro è diviso in 38 capitoli, adesso ti dico un po’ i più importanti. Il primo capitolo: due tipacci, i bravi al servizio di Don Rodrigo, avvicinano il timoroso 8.___________ che dovrebbe celebrare le nozze, Don Abbondio, e gli dicono: “Questo matrimonio non s’ha da fare!”
Nell’ottavo capitolo detto anche la notte degli imbrogli e dei sotterfugi Renzo e Lucia provano a sposarsi lo stesso in segreto ma non ci riescono.
Alla fine dell’ottavo capitolo c’è una pagina celebre: l’addio ai monti. Il 9 e il 10 capitolo sono un po’ un romanzo nel romanzo e hanno come 9._______________ Gertrude, la famosa Monaca di Monza ispirato a un personaggio veramente esistito.
Invece i capitoli 32 e 33 sono ambientati durante l’epidemia di peste che colpisce Milano nel 1629. Nel 38° capitolo, come ti ho già anticipato, tutto finisce con il matrimonio e con una frase che dice, più o meno: “Vogliate bene a chi ha scritto la storia e anche un pochino a chi l’ha raccontata“.
Perché, non ti avevo detto nella premessa del libro, Manzoni scrive che ha trovato la storia in un manoscritto del 1600 e che l’ha adeguata Non è vero; la storia è tutta sua; è un 10.__________ che usavano gli scrittori.
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