Alcuni pensieri di famosi scrittori italiani.
Forse mai come quest’anno abbiamo bisogno di una buona Pasqua. Un cambiamento che sia rinascita. Un nuovo modo di pensare a noi stessi, agli altri e al mondo.
Nell’augurarvi, sinceramente, una Buona Pasqua abbiamo selezionato dei pensieri scritti da autori italiani, che parlano di rinascita.
“In un mondo dove tutti pensano soltanto a mangiare e a far quattrini, a divertirsi e a comandare, è necessario che vi sia ogni tanto uno che rinfreschi la visione delle cose, che faccia sentire lo straordinario nelle cose ordinarie, il mistero nella banalità, la bellezza nella spazzatura. È necessario uno svegliatore notturno che smantelli per dar posto alla luce.” Giovanni Papini (1881 . 1956)
«Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono. È un sistema geniale. I giorni e poi le notti. E di nuovo i giorni. Sembra scontato, ma c’è del genio. E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo».
Alessandro Baricco

Ferma su queste carte
perenne un raggio, o Sole;
a te rapito ha l’Arte,
la fiamma avvivatrice,
con cui compone e dice
l’eterne sue parole.
La Pasqua alma di Gea,
di Gea, unica Dea,
agli uomini risorta,
la Primavera io canto;
or che nei petti umani
la vana fede è morta
ne l’ideale estremo
poggiato su ‘l dimani
del nostro dí supremo.
Sgorga di nuova foce
la voce armonïosa;
una lontana voce,
limpida luminosa
mi chiama e mi conduce.
Luigi Pirandello (1867-1936)
A Pasqua, cioè nel Sabato Santo appena cominciano a squillare le campane, l’aria rintrona di spari d’allegria e i ragazzi gridano:
Bibu est Deu, pro su dispettu de su zudeu!
(vivo è Dio per il dispetto del giudeo!).
Ed in ogni casa si fanno sas casadinas (schiacciate di pasta), dentellate, con gli orli rivoltati e contenenti del formaggio fresco impastato con sale e zafferano, e sas pizzinnas d’obu (le ragazze d’uovo) che sono strane figurine in forma di un bimbo fasciato, con un uovo in testa e due o tre mandorle ficcate lungo il dorso. Per Pasqua si usano regalare, oltre le casadinas agnelli e carne.
Ed al sacerdote che va a benedire le case si getta una moneta d’argento entro il secchiello dell’acqua santa, e un pane e casadinas nella bisaccia recata appositamente dal sagrestano.
Grazia Deledda (1871 – 1936)
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