Oggi in Italia si celebra la festa della Liberazione.

Si torna a cantare Bella ciao. Un canto nato durante la seconda guerra mondiale e, dagli anni ’60, evocato sempre come la canzone dei partigiani pronti a morire per la libertà.

E’ il canto che celebra la Liberazione. Il 25 aprile del 1945 è la data simbolo scelta a rappresentare il culmine della fase militare della Resistenza. Di fatto è il giorno in cui l’Italia festeggia la fine di vent’anni di dittatura fascista e cinque anni di guerra.

Oggi, però, Bella ciao è conosciuta e cantata in tutto il mondo. Si canta ovunque ci sia qualcuno che lotta per la libertà, per sé e per il proprio Paese.

Si canta anche per esprimere vicinanza e solidarietà e ne abbiamo avuto l’ennesima testimonianza nel 2020 durante il mese di aprile, quando alcuni gruppi di persone hanno voluto far sentire la vicinanza all’Italia e a tutti i paesi duramente colpiti dal Corona Virus.

Un video uscito in quei giorni lo hanno registrato i pompieri inglesi. Prima di loro lo avevano fatto gli abitanti di una cittadina tedesca, e non molto tempo prima i curdi che abitano in varie parti del mondo.

Il motivo lo racconta Carlo Pestelli in un piccolo libro che si intitola: “Bella ciao, la canzone della libertà”, in cui spiega che la canzone deriva da ballate molto diffuse nel centro/nord Europa e che si ispira, probabilmente, ad un’antica canzone yiddish il cui titolo completo è “The little bag of coal”, la piccola borsa di carbone.

Insomma una melodia che è passata di bocca in bocca, attraversando mari e monti, prima di arrivare nell’ Italia del nord durante la seconda Guerra Mondiale.

Il motivo musicale è trascinante, le suggestioni che questa melodia lascia riconducono ai canti bretoni, ai trovatori provenzali, a canzoni popolari su amori traditi, a stornelli e girotondi per bambini. Sarà forse per questo che è così facile da ricordare e da cantare.

Non c’è niente di meglio per farci sentire un po’ più vicini, anche quando siamo costretti a stare lontano, che cantare a gran voce per la libertà e la solidarietà.

Una canzone che ha compiuto un lungo cammino, che appartiene al passato ma anche al futuro.

Qualche anno fa è stata inserita anche in una serie TV spagnola di grande successo: “La casa di Carta”:

La ginnasta italiana Vanessa Ferrari, dopo 4 anni di assenza dalle pedane, è tornata a gareggiare e ha dichiarato: “Per questo 2021 ci voleva qualcosa di nuovo. Ho scelto “Bella ciao” perché è l’Inno della Resistenza. E personalmente credo di essere una buona interprete del concetto di resistenza. Ho scelto “Bella ciao” perché esprime alla perfezione il mio pensiero e la mia capacità di resistere a tutto quello che mi è capitato, la mia caparbietà nel voler tornare nonostante gli infortuni e le difficoltà”. 

Buon 25 aprile!

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