Sai come è nato l’italiano?
Quali sono è le origini della lingua italiana? Come probabilmente sai l’italiano deriva dal latino volgare. Con la caduta dell’Impero romano, infatti, gli abitanti del territorio continuarono a usare il latino classico solo come lingua scritta.
In ogni regione, però, sulla base delle diverse varietà di latino parlato nelle molte aree dell’Impero, si affermarono tante lingue volgari diverse; è a questo periodo che risalgono le origini della lingua italiana.
Il latino infatti era stato imposto dai Romani come lingua dell’Impero, ma era andato a sovrapporsi alle lingue preesistenti delle popolazioni conquistate.
L’Italia, già profondamente frammentata, vide fiorire molti volgari (quelli che poi diventeranno i moderni dialetti). All’inizio erano solo lingue parlate ma con il passare del tempo cominciarono a essere usate anche nelle scritture, sostituendo il latino.
I primi documenti scritti, però, non sono vere e proprie opere letterarie. Tutt’altro.
I primi documenti volgari trovati nel territorio italiano sono: l’Indovinello veronese dell’800 circa e il Placito Capuano del X secolo. Sono questi i documenti scritti che testimoniano le origini della lingua italiana.
Ascolta attentamente il video e completa il testo sotto con le parole che mancano.
Parti da una considerazione semplice; una letteratura non nasce se prima non nasce una lingua. E infatti lo studio della letteratura italiana comincia con alcuni testi che non hanno valore letterario ma sono molto 1.__________, rappresentano le prime tracce scritte della nostra lingua
Una lingua che all’inizio è un misto di latino e di 2.___________ che sarà poi l’italiano.
Tra i testi delle origini devi citare per forza un indovinello; il cosiddetto Indovinello veronese. Lo ha scritto un copista; uno che copia i manoscritti di mestiere.
Risale agli inizi del IX secolo d.c; imparalo a memoria tanto è 3.__________, fa così:
Se pareba boves
alba pratalia araba
albo versorio teneba
et negro …….. seminaba
Non ti sembra molto italiano, vero? Allora te lo traduco:
Spingeva davanti a sé i buoi
arava i bianchi prati
e teneva un bianco aratro
e seminava il nero ……..
La soluzione dell’indovinello è? Il copista stesso. E’ lui che spinge i buoi cioè le 4.___________ sulla carta, i prati bianchi, tenendo l’aratro, la penna e spargendo il nero seme ovvero l’inchiostro.
Un altro testo che devi citare assolutamente è un atto giudiziario un documento del 960 d.c: il famoso placito di Capua.
In questo documento si riporta la dichiarazione di un contadino davanti a un 5.______________.
Il contadino parla l’italiano delle origini ossia il volgare, la lingua usata dal volgo cioè dal popolo.
E’ in corso una disputa sulla proprietà di alcuni terreni tra l’abbazia di Montecassino e un nobile 6.__________. Il contadino interviene e dice:
“Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parti Sancti Benedicti”
Si capisce meglio, no? “So che quelle terre entro quei confini di cui si parla le ha possedute per 30 anni l’abbazia di Montecassino”.
Quindi il Placido di Capua è del decimo secolo Ma prima che il volgare venga usato come lingua letteraria bisogna aspettare un altro po’, quasi trecento anni.
…
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