Da dove arrivano le notizie?
I mezzi d’informazione, oggi, sono velocissimi e una notizia ci mette veramente poco ad arrivare al grande pubblico. Ma non è sempre stato così.
Nell’antichità il mezzo d’informazione era l’uomo! Sì, l’essere umano. I messi (persone incaricate di consegnare o riferire comunicazioni ufficiali o di una certa importanza) dovevano potare messaggi anche in luoghi molto lontani e per arrivare a destinazione dovevano attraversare pericoli e insidie.
Nel Medioevo nacque l’antenato del nostro giornale: i fogli di avvisi, scritti a mano. Si trattava di manifesti che venivano attaccati sui muri oppure letti ad alta voce per le strade e nelle piazze: annunciavano nuove leggi o proclamavano annunci.
Tra il XV e il XVI secolo questi avvisi si trasformarono in gazzette (i primi avvisi a stampa) ed erano vendute in poche copie alle poche persone che sapevano leggere: i benestanti.
L’Ottocento è stato il secolo in cui la diffusione del giornale è aumentata notevolmente ed anche il periodo in cui si è cominciato ad usare il telegrafo che rendeva possibile una diffusione di notizie quasi istantanea.

Con il telefono la comunicazione è diventata diretta e immediata. L’invenzione del telefono elettrico è ufficialmente attribuita al fiorentino Antonio Meucci e risale al 1871. La prima telefonata transatlantica, tra New York e Londra, avvenne nel 1927.
Il secolo d’oro dei mezzi d’informazione e di comunicazione, però, è certamente il Novecento che ha visto la nascita di altre importanti novità: la radio e la televisione.
Nel XXI secolo, con la diffusione del computer e con lo sviluppo della rete telematica di Internet, le notizie e qualunque tipo di informazione, possono arrivare in “tempo reale”, cioè nel momento stesso in cui vengono trasmesse.
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