Vediamo come concordare i tempi verbali.
Vogliamo iniziare l’anno nuovo parlando del tempo anzi dei tempi verbali, i quali hanno bisogno di essere messi in ordine cronologico se vogliamo comunicare bene. Ecco l’importanza di saper concordare i tempi.
L’italiano ha, come il latino, una sua consecutio temporum vale a dire un insieme di norme che regolano l’uso dei tempi nelle proposizioni subordinate.
Il tempo della frase principale ci informa sulla cronologia assoluta di un dato fatto (mangio una mela ora, ho mangiato una mela prima, la mangerò più tardi). Il tempo della subordinata, invece, definisce la cronologia relativa di un fatto rispetto ad un altro.
Quindi il tempo della frase subordinata non esprime un valore temporale compiuto ma solo la relazione temporale che essa ha con la frase reggente. Per esempio un imperfetto indicativo, nella frase subordinata, può indicare anteriorità (1) o contemporaneità (2):
- So che prima abitavi a Roma.
- Quando tu abitavi a Roma, io vivevo a Milano.
Nel latino classico le norme che regolavano la consecutio temporum erano abbastanza rigide mentre in italiano le cose sono un po’ diverse. Le corrispondenze tra i tempi della principale (o reggente) e i tempi della subordinata (o secondaria) sono più elastiche.
Ecco una tabella per i tempi delle subordinate al congiuntivo o al condizionale. Un quadro delle corrispondenze più usuali che ti può aiutare a concordare i tempi.
reggente | subordinata |
presente/futuro credo/crederò | contemporaneità che tu sappia anteriorità abbia saputo posteriorità in seguito tu sappia/che tu sapresti tu stia per sapere/ potresti sapere |
passato credevo/ho creduto/credetti | contemporaneità che tu sapessi anteriorità che tu avessi saputo posteriorità che tu avresti saputo in seguito |
Ovviamente le possibilità concrete offerte dalla lingua italiana sono molto più numerose di quelle presentate in questo schema sintetico.
Facciamo un esempio. Quando nella principale c’è un passato prossimo normalmente, per esprimere un rapporto di contemporaneità, segue l’imperfetto congiuntivo; pensavo che questa notizia potesse dispiacerti però abbiamo anche la possibilità di usare il congiuntivo presente, per sottolineare l’attualità del fatto; pensavo che questa notizia possa dispiacerti.
Inoltre ricordiamoci che per il esprimere il futuro nel passato dobbiamo ricorrere al condizionale composto:
Ci chiedevamo cosa sarebbe stato di noi!