Non solo l’Etna. Quali sono i vulcani attivi in Italia?
Eccoci al nostro appuntamento con il podcast del lunedì. Oggi parliamo di vulcani, della differenza che c’è tra un vulcano attivo e uno dormiente e quanti sono i vulcani attivi presenti nel territorio italiano. Non lo sai? Allora ascolta il nostro podcast.
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Io sono Marina Minetti e oggi ti voglio parlare dell’Etna ma non solo. Forse hai sentito che il vulcano siciliano erutta dal 16 febbraio scorso quasi senza sosta. Niente di cui preoccuparsi troppo. L’Etna è il vulcano più attivo d’Europa e non è l’unico in Italia.
Pensa che in Italia esistono almeno 10 vulcani attivi. Ma che cosa significa “attivi” esattamente? Significa che sono tutti come l’Etna? No. Per Vulcani attivi gli scienziati intendono quelli che negli ultimi 10.000 (diecimila) anni si sono risvegliati almeno una volta.
Gli studiosi delle scienze della Terra, infatti, considerano estinto un vulcano solo quando non esistono indizi e testimonianze di una sua attività in tempi storici; in caso contrario si preferisce parlare di “quiescenza” vale a dire periodo di calma. Si chiamano anche vulcani dormienti.
Questi vulcani si trovano tutti nella parte meridionale del nostro Paese e possono essere inquadrati in tre aree principali: l’area dei Campi Flegrei-complesso Somma-Vesuvio in Campania, l’area vulcanica delle isole Eolie e l’area dell’Etna, entrambe in Sicilia.
Se li elenchiamo uno per uno essi sono:
l’Etna, lo Stromboli, i Campi Flegrei, il Vesuvio, Ischia, Lipari, Vulcano, Pantelleria, Colli Albani e l’Isola Ferdinandea. Di questi solo i primo 2 sono attivi nel senso vero del termine, gli altri sono considerati quiescenti (o dormienti) perché non manifestano nessuna attività da decine di anni.
Il Monte Etna è sempre stato un vulcano attivo come dimostrano le numerose testimoniane sulle sue attività, trascritte e tramandate nel corso della storia. E’ storica l’eruzione del 1644 che durò addirittura una decina di anni ma anche nel 1951 eruttò per molti giorni consecutivi. Attualmente le periodiche eruzioni attirano migliaia di turisti che viaggiano per visitare la costa orientale della Sicilia e godersi lo spettacolo dei fuochi artificiali naturali. In questi mesi è tornato a farsi sentire.
Stromboli, sempre in Sicilia, è una delle isole Eolie, la più settentrionale delle sette isole e lo Stromboli è uno dei pochi vulcani sulla Terra in attività “persistente”. Ha una caratteristica molto particolare: espelle la lava, a intervalli di tempo regolari, e la lava si riversa in mare attraverso un ripido pendio di questa montagna, chiamato “Sciara del fuoco” (ossia “strada del fuoco”).

Il Vesuvio
Discorso a parte merita il Vesuvio perché anche se è considerato un vulcano quiescente, non per questo si può dire non pericoloso. Situato nella provincia di Napoli, è uno dei vulcani più studiati al mondo. Le sue eruzioni, di natura esplosiva, possono scagliare gas, cenere e vapori ad altissima velocità a centinaia di chilometri di distanza, come accadde nella tragicamente famosa eruzione del 79 d.C. , che seppellì le vicine città di Pompei ed Ercolano sotto una nube di cenere e rocce pomici.
A mezzogiorno del 24 agosto dell’anno 79 dopo Cristo, il Vesuvio eruttò e le città romane di Pompei ed Ercolano vennero completamente sepolte da cenere e lava causando la peggiore catastrofe naturale dell’antichità. Molti dettagli di quel giorno sono arrivati fino a noi grazie ai resoconti di Plinio il giovane. La sua famosa descrizione della colonna eruttiva a “forma di pino” ha dato il nome a questo tipo di eruzione che infatti è detta “eruzione pliniana”.
L’ultima eruzione del Vesuvio risale al 1944, quando provocò gravi danni materiali e la morte di quasi 2000 persone a causa delle valanghe di lava e delle bombe laviche. Fra l’altro avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale e lasciò dietro di sé gli stessi danni che aveva provocato quella precedente avvenuta nel 1906.
Non lontano dal Vesuvio si trova un campo vulcanico detto Campi Flegrei, il nome deriva dal greco flègo, che significa “ardo”-“brucio”. L’ultima eruzione in questo territorio risale al 1538, però qui è attivo un fenomeno periodico di sprofondamento e sollevamento del suolo noto come bradisismo. Nel 1970-72 prima, e poi ancora nel 1982-8,4 gli abitanti di quest’area sono stati testimoni e vittime di un fenomeno di sollevamento del suolo che in pochi mesi ha portato quest’ultimo ad un livello di circa 3.5 m più alto. Per questo motivo la zona è sempre monitorata.
Capito bene? Tu ci vivresti vicino a un vulcano “dormiente”? Io non lo so, credo di doverci pensare un po’. Nel frattempo vediamo se hai capito bene il testo.
- Cosa si intende per vulcani attivi?
- Dove si trova Stromboli?
- Quando c’è stata l’ultima eruzione del Vesuvio?
Ecco le risposte
- Per vulcani attivi si intendono quei vulcani che sono eruttati almeno una volta negli ultimi 10.000 anni.
- Stromboli si trova in Sicilia, nelle isole Eolie.
- Nel 1944.
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