Tempi del congiuntivo: presente, passato, imperfetto e trapassato.
Il modo congiuntivo è il modo della soggettività. Il congiuntivo si usa per esprimere incertezza, speranza, ipotesi e opinioni personali, soggettive appunto. I tempi del congiuntivo si dividono in: Tempi semplici (il presente e l’imperfetto) e due tempi composti (il passato e il trapassato).
Il congiuntivo si può trovare in frasi indipendenti (Che sia già primavera!) ma più frequentemente in frasi subordinate. I casi principali in cui viene usato sono:
- in dipendenza di verbi che esprimono dubbio, incertezza, augurio, desiderio, volontà, timore e speranza:
Spero che Mario arrivi in tempo.
Temo che loro non finiscano tutto il lavoro.
- in subordinate introdotte da: affinché, nonostante, sebbene, benché, purché, prima che, a patto che ecc…
Affinché non ci siano discussioni dopo, dobbiamo essere molto chiari adesso.
I ragazzi hanno deciso di uscire nonostante piovesse a dirotto.
- dopo espressioni come: è meglio, è necessario, è bene che, bisogna che, può darsi, puà essere che e dopo gli aggettivi e i pronomi indefiniti qualunque e chiunque:
Chiunque voglia partecipare alla gara deve iscriversi entro domenica prossima.
Sarebbe bene che dicessi la verità.

Il tempo del congiuntivo nelle subordinate dipende dal tempo della principale:
principale | rapporti di tempo | tempo della subordinata | esempio |
presente | contemporaneità | congiuntivo presente | Penso che oggi Giulio non venga a lezione. |
anteriorità | congiuntivo passato | Penso che ieri Giulio non sia andato a lezione. | |
posteriorità | congiuntivo presente | Penso che Giulio domani vada al mare. | |
passato | contemporaneità | congiuntivo imperfetto | Pensavo che Giulio venisse. |
anteriorità | congiuntivo trapassato | Pensavo che Giulio fosse già arrivato. |
Esercizio: Scegli il tempo del congiuntivo adatto:
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