Un podcast per studenti d’italiano di livello avanzato.
Ecco un nuovo podcast: Oggi Marina Minetti ci dice se e quanto gli italiani sono superstiziosi. Ascolta più volte il podcast e dopo, se ti va, raccontaci in un commento qualcosa su di te. Sei superstizioso/a?
Listen to “Gli italiani sono superstiziosi?” on Spreaker.Benvenuto nel podcast di languageclassinitaly.com, io sono Marina Minetti e oggi ti voglio parlare della scaramanzia, della superstizione. La parola superstizione deriva dal latino e la usa Cicerone nella sua opera De natura deorum (La natura degli dei) dove definisce “superstiziosi” coloro che pregavano insistentemente le divinità affinché i loro figli sopravvivessero, cioè fossero superstiti (ovvero sani e salvi). Il termine ha poi assunto nei secoli un significato più ampio.
Oggi essere scaramantici, o superstiziosi, significa credere che alcuni simboli, gesti e formule abbiano un potere magico, positivo o negativo.
Per esempio: Se ti trovi a tavola con altre 12 persone, in totale siete 13, che cosa fai? Ti siedi e mangi tranquillamente o chiedi al cameriere di aggiungere una sedia?
L’ultimo dell’anno hai l’abitudine di indossare sempre qualcosa di rosso?
Hai un portafortuna speciale per i giorni più importanti? Un piccolo oggetto che sei convinto ti regali la giusta energia per superare un esame? Che so, per esempio un corno rosso!
Ma soprattutto: Cosa fai quando un gatto nero ti attraversa la strada?
Ti fermi? Aspetti che qualcuno passi prima di te o neppure lo noti il gatto? Rispondi con sincerità, eh, se no non vale.
La superstizione è un fenomeno molto diffuso, praticamente universale; non esiste infatti Paese al mondo che possa dirsi totalmente privo di credenze di tipo superstizioso. Certo, però, non tutti sono superstiziosi allo stesso modo. Ci sono Paesi più superstiziosi di altri e soprattutto ci sono simboli che hanno valori diversi da a Paese a Paese.
Torniamo al gatto nero. Negli Stati Uniti, in Cina, in Spagna e in Italia si crede che porti sfortuna, mentre in Gran Bretagna il gatto nero, un tempo, era addirittura tenuto sulle imbarcazioni per propiziare protezione in mare. Le mogli dei pescatori tenevano gatti neri anche a casa, con la speranza che la magica influenza dell’animale proteggesse i loro mariti in mare. In Giappone il gatto nero è simbolo di fortuna e porta ricchezza a chi lo tiene in casa.
Forse sai già che nell’antichità, in Egitto, i gatti erano adorati. In caso di incendio o qualsiasi emergenza, il gatto doveva essere salvato prima di ogni altro membro della famiglia. Quando un gatto moriva, per le persone a lui legate cominciava un periodo di lutto e dovevano radersi le sopracciglia. Nell’antica Roma, dopo la loro morte, i gatti erano bruciati e le loro ceneri erano sparse per favorire un buon raccolto.
La cattiva fama dei gatti neri è iniziata nel Medioevo quando di notte gli occhi dei felini e il loro veloce attraversamento della strada, spaventava i cavalli delle carrozze che, imbizzarrendosi, potevano provocare incidenti. Per questo i gatti neri erano ritenuti amici del diavolo e diversi papi ordinarono di bruciarli. Nel XIII sec. Gregorio IX definì il gatto nero il migliore amico delle streghe!
Per concludere ritorniamo alle numerose credenze sui numeri fortunati e su quelli sfortunati. Tu hai un numero portafortuna?
Sai che in Italia il numero sfortunato è, per antonomasia, il 17; (in particolar modo quando viene associato al venerdì)?
Sembra che sugli aerei italiani addirittura manchi la fila e la sedia n°17 … ma forse non su tutti. Sul perché il povero 17 sia così mal considerato nel nostro Paese è difficile esprimersi con certezza e le ipotesi ovviamente sono moltissime.
Tu che cosa ne pensi? Ti va di raccontarci se credi alla superstizione? Quali sono le credenze più diffuse nel tuo paese? Lasciaci un commento qui sotto. Prima, però, rispondi a queste tre facili domande:
- In quale periodo storico i gatti neri hanno iniziato ad essere considerati negativamente?
- Quale numero è considerato sfortunato in Italia?
- Cosa intendeva Cicerone con la parola “superstiziosi”?
Ecco le risposte al podcast “Gli italiani sono superstiziosi”?:
- I gatti cominciano ad essere considerati negativamente nel Medioevo.
- Il numero che si crede porti sfortuna è il 17.
- Cicerone definiva superstiziosi i genitori che pregavano continuamente per la salvezza dei propri figli.