Un fenomeno legato a quello della polisemia è quello dell’omonimia.

Si tratta di due o più parole che hanno lo stesso significante, cioè si scrivono e si pronunciano nello stesso modo, ma hanno diverso significato. La parola omonimi deriva dal greco homonymus, che ha lo stesso nome.

Per esempio: era (verbo, lei era bellissima) e era (periodo, l’era mesozoica).

La causa principale della omonimia è la convergenza fonetica. In seguito ai mutamenti fonetici che avvengono durante l’evoluzione di una lingua, due o più parole che in origine avevano un significato differente, si ritrovano ad avere la stessa forma.

insegna (verbo) deriva dal latino insignatinsegna (cartello) deriva dal latino insignia

Il mio professore di matematica insegna in questo liceo da 25 anni.

Hanno cambiato l’insegna del negozio vicino a casa nostra.

Non solo le parole di origine latina o quelle provenienti da prestiti di lingue straniere contribuiscono a creare gli omonimi ci sono anche parole italiane che li formano, come per esempio:

appunto (annotazione) che deriva dal verbo italiano appuntare è omonimo di appunto (avverbio) che deriva dal latino ad punctum.

Prova a pensare agli omonimi italiani che già conosci. Non te ne viene in mente nessuno? Davvero?

Penne: un tipo di pasta.

Penne: si usano per scrivere.

Coppa: un premio molto ambito.

Coppa: un recipiente concavo che si usa per esempio per mangiare il gelato.

Viola: strumento musicale.

Viola: fiore primaverile.

Calcio: sostanza minerale.

Calcio: sport molto popolare in Italia.

Lama: parte affilata di un coltello.

Lama: animale sudamericano.

Lira: strumento musicale.

Lira: moneta un tempo in uso in Italia.

Adesso prova tu! Trova l’omonimo:

E’ il nome di un apparecchio che usiamo per ascoltare la musica e programmi di vario genere ma è anche il nome di un osso del corpo umano ed è anche il nome di una sostanza chimica.

Se sai la risposta scrivila in un commento!

Attenzione a non confondere l’omonimia con la polisemia.

Come abbiamo già avuto occasione di spiegare si parla di polisemia quando una parola ha due o più significati diversi: una parola, più significati.

Si parla di omonimi (o omonimia) quando invece le parole sono due (o più) che hanno la stessa grafia ma significato diverso.

In pratica un omonimo ha la stessa grafia e lo stesso suono di un’altra parola ma un significato diverso. Una parola polisemica invece è una singola parola che, per estensione del significato originario, oggi possiede numerosi significati.

Il verbo prendere è un chiaro esempio di parola polisemica: prendere (ordinare) un caffè al bar, prendere (ritirare) un pacco alla posta, prendere (comprare) qualcosa al supermercato per preparare la cena …

Mento, invece, nel significato di parte del viso che si trova sotto la bocca è omonimo di mento, prima persona singolare del verbo mentire che significa dire bugie.

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