Esercizio d’italiano: Imperfetto – passato remoto?

Un esercizio d’italiano al giorno.

Non si possono mettere 2 esercizi interattivi nella stessa pagina allora ne mettiamo uno per articolo. Grazie infinite a chi mi segnala quello che non funziona. L’esercizio sull‘imperfetto e il passato remoto 2 lo riproponiamo qui.

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In questa favola Fedro vuole dimostrare che spesso risultano molto più utili le cose che disprezziamo di quelle che generalmente noi tanto lodiamo.

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1. Un giorno un cervo, mentre (bere)   a una fonte, (vedere) la sua immagine riflessa nell'acqua e (notare) con ammirazione e orgoglio che (lui avere) corna grandi e ramose, davvero bellissime; ma, osservando le gambe, (accorgersi) che (essere) molto, anzi troppo, sottili e (pensare) con rammarico che quella parte del suo corpo (essere) proprio tale da vergognarsene non poco e, dopo tutto, degna soltanto di disprezzo.

Il cervo era appena uscito dall'acqua quando (sentire) all'improvviso un grande abbaiare di cani e grida di cacciatori; (capire) che (essere) in pericolo e (dirigersi) subito di gran corsa verso la foresta.

I cani (mettersi) ad inseguirlo, ma il cervo con le sue gambe sottili e veloci (correre) più forte di loro, così i cani (rimanere) sempre indietro.

Però a un certo momento, proprio mentre il cervo (avere) ormai la sensazione che quelli non (potere) più raggiungerlo, le sue corna (impigliarsi) tra i rami di un grosso albero.

Il poveretto (sentirsi) perduto. (Fare) di tutto per districarsi ma ogni sforzo (essere) vano. I cani (raggiungerlo) e (sbranarlo) .


 

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